Approvata alla Camera dei Deputati la legge sul diritto alla “continuità degli affetti”

Con il voto favorevole dato ieri dai Deputati alla proposta di legge già approvata dal Senato che riguarda ‘il diritto alla continuità degli affetti’ si segna un passo in avanti importante nel nostro sistema di tutela, a garanzia del supremo interesse del minorenne. D’ora in poi, al centro delle decisioni che riguardano il futuro dei tanti minorenni costretti ad uscire dalle proprie famiglie d’origine, spesso perché vittime di trascuratezza, maltrattamento o abuso, si porranno i legami e le relazioni affettive significative costruite, spesso faticosamente, nelle famiglie che li hanno accolti, cresciuti e aiutati.

Nello specifico: se i bambini e gli adolescenti, mentre sono in affidamento, vengono dichiarati adottabili e le famiglie che al momento li accolgono sono disponibili e in possesso dei previsti requisiti di legge per l’adozione, potranno continuare a vivere in quelle stesse famiglie. Potranno comunque mantenere i rapporti con esse e frequentarle, nel caso in cui si decidesse per loro il rientro nella famiglia d’origine.

Ma in questa legge c’è ancora di più, c’è il diritto del minorenne di poter esprime il suo pensiero e quindi il dovere dei decisori, giudici ed operatori, di ascoltarlo prima di assumere qualsiasi decisione sul suo futuro, che sia il ritorno nella sua famiglia d’origine, l’adozione o un nuovo affidamento, e di tener conto del suo pensiero, proprio come previsto all’art. 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia.