Nuovo Isee, l’indennità per disabili è un sostegno non un reddito

Sul nuovo Isee (Indicatore ‘della situazione economica equivalente) il Consiglio di Stato ha dato ragione alle famiglie con disabilità, respingendo nuovamente l’appello presentato dal Governo italiano. “Deve il Collegio condividere l’affermazione degli appellanti incidentali – si legge nella sentenza – quando dicono che ricomprendere tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significa allora considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito – come se fosse un lavoro o un patrimonio – ed i trattamenti erogati dalle pubbliche amministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una ‘remunerazione’ del suo stato di invalidità oltremodo irragionevole, oltre che in contrasto con l’art. 3 della Costituzione”.

Il Consiglio di Stato dunque, conferma quanto già sentenziato dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che aveva respinto “una definizione di reddito disponibile che includa la percezione di somme, anche se esenti da imposizione fiscale”. In pratica, le provvidenze economiche previste per la disabilità non possono e non devono essere conteggiate come reddito“È una sentenza storica – ha detto all’agenzia Redattore Sociale Chiara Bonanno, una delle promotrici del ricorso – perché nata dalla volontà di tante persone e famiglie vessate da una legge iniqua e ingiusta e da un governo che si è mostrato persecutorio nei nostri confronti. La prima sentenza del Tar era infatti immediatamente esecutiva. ma per due anni il governo ha continuato ad applicare un Isee palesemente ingiusto, che ha creato ingiustizie, gravi danni e perfino morti”.