
La prima fase, avviata già a fine dicembre per una ricognizione dei fabbisogni, in sintonia con gli organi tecnici dell’Assessorato al Welfare e del Dipartimento Salute, le Direzioni generali delle Asl e le are tecniche, ha consentito l’individuazione di 139 progetti, di cui 66 hanno una priorità alta e ammontano a più di 230 milioni di euro, 52 sono stati definiti con una priorità media e ammontano a circa 200 milioni di euro e 21 hanno una priorità bassa e si assestano sui 60 milioni di euro. “Quella garantita dai finanziamenti Fesr è una opportunità che coglieremo pienamente – ha sottolineato infine Giovanni Gorgoni, Direttore del Dipartimento Salute – e in questa fase di avvio del nuovo piano di riorganizzazione ospedaliera diventa una occasione preziosa di sostegno al potenziamento della sanità territoriale. Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con tutti gli organi tecnici delle Asl che conoscono i territori e le esigenze, a loro chiederemo il sostegno continuo alla realizzazione delle progettualità nel rispetto dei termini previsti. Insieme a loro e ai tecnici dell’Assessorato e del Dipartimento abbiamo definito priorità e cronoprogrammi in un’ottica di multidisciplinarietà che è l’unica possibile quando l’obiettivo unico è il miglioramento dello stato di salute e benessere dei cittadini”.
I progetti
I progetti finanziati con fondi Fesr dovranno essere funzionali al completamento del piano di riconversione dei presidi ospedalieri dismessi e saranno quindi utilizzati per la realizzazione di nuove strutture sanitarie territoriali, poliambulatori specialistici, consultori, strutture dei dipartimenti territoriali (prevenzione, salute mentale, dipendenze patologiche e riabilitazione). Tra le direttive strategiche ci sono inoltre il sostegno alla interventi di riconversione di immobili per la realizzazione di strutture extraospedaliere per le cure intensive per anziani gravemente insufficienti, per le cure palliative a pazienti oncologici e malati terminali, per la riabilitazione. I progetti finanziati con fondi Fesr prevedono anche il potenziamento delle dotazioni tecnologiche dei distretti socio-sanitari per il sostegno alla specialistica ambulatoriale e includono obiettivi di sviluppo della telemedicina per l’integrazione dei servizi ospedale-territorio.
Nella fase di ricognizione dei fabbisogni e di individuazione delle progettualità da cantierizzare è stata prevista una scala di priorità (alta, media e bassa) che consentirà di avviare subito gli interventi immediatamente cantierabili (entro 90 giorni) e in fasi successive quelli che necessitano di una fase di progettazione. In particolare, sulla base della ricognizione effettuata fino a questo momento e che potrà subire lievi modifiche, i progetti a priorità alta sono così distribuiti: 20 nella Asl Foggia, 15 nella Asl Bari, 5 nella Asl Taranto, 9 nella Asl Brindisi, 7 nella Asl Lecce e 10 nella Asl Bt. I progetti a priorità media invece sono così distribuiti: 8 nella Al Foggia, 16 nella Asl Bari, 2 nella Asl Taranto, 6 nella Asl Brindisi, 10 nella Asl Lecce e 10 nella Asl Bt.